Passare dalla città alla campagna era un desiderio quasi ovvio, essendo umbra e mal sopportando la gente e i turisti. Ma arrivare al bosco come meta, credo sia un salto quantico. Una vera svolta antropologica e temporale. Tornare indietro per andare avanti.
Oggi, 14 agosto, giorno di San Maximilien Kolbe – a me caro per la Tesi di Laurea e per avermi dato una mano anni fa, quando alla stessa ora rotolavo davvero like a rolling stone con la moto – carico tutti i cani e parto, finalmente! Il viaggio è breve, una mezz’ora ma andremo in un’altra civiltà. Tutti insieme attraversiamo la strada che costeggia Villa Demidoff e ci infiliamo sempre più nel Mugello. Alcuni hanno giù annusato la nuova casa, Greta e Punto invece non ci sono mai stati. Sì traslochiamo: qui abbiamo il quadruplo del terreno e un bosco tutto nostro dove fare smelling come il pane quotidiano. Addio olivi per dare spazio a Pini, Abeti, Noci. Addio orti per praterie e rovi…
Qui siamo circondati da cinghiali, caprioli, istrici, scoiattoli e anche lupi. Abbiamo costruito recinzioni e messo tutto in sicurezza. La casetta è di pietra, c’è tanto ancora da lavorare, chissà se in primavera finiremo! Ma quanto spazio! E il bosco poi, era il nostro sogno… siamo forse pronti a goderci questa nuovo inizio.
E ci siamo finalmente, dopo tanto lavoro in un’estate che non dava tregua, grazie ai tanti amici coinvolti che hanno dato un contributo impagabile… eccoci arrivati: ”la casa nel bosco”.
Oggi non si lavora, oggi si guarda, si gioca, si respira.