In morte della fotografia

Oggi è morto Gabriel Garcin. L’ho conosciuto Londra in occasione di Photo London, anni e anni e anni fa, in una precedente vita, quando avevo una galleria d’arte e andai a guardare cosa proponeva quel mondo. Ora l’Assurdo che raccontava gli sarà sembrato familiare e magari anche semplice.
Gabriel Garcin mi ha trafitto il cuore e illuminato lo sguardo. La sua fotografia era stata immediatamente una esperienza che rimandava a quel Surrealismo da me tanto amato e studiato durante gli anni dell’Università. Lui mi fece subito sentire meno la nostalgia di Ionesco e mi raccontava la Vita così com’è: assurda, impossibile, abnorme, ironica, tragica… Sinceramente, poichè la vita è questo miracolo incompiuto.

Se ne è andato nel sonno il grande visionario, chissà cosa stava sognando, cosa stava fotografando.

Gabriel Garcin… prepara sulle nuvole il tuo nuovo studio, mentre qui continuiamo a non capire nulla e farci rubare pezzi di libertà e amore ogni giorno. All’ultimo dei Surrealisti mi inchino e dico “grazie”. Onore ai Satrapi Trascendenti.

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