Dolce è il Tarassaco e provvida la natura

Ho raccolto i fiori di Tarassaco per provare a farne uno sciroppo.

Ci sono piccoli gesti che ho rimandato per troppo tempo, boicottando la mia curiosità e la natura provvida che ci dona sempre qualcosa di buono e dando invece spazio, alla mia innata pigrizia. Ma ieri guardavo i prati che mi separano dal bosco e mi sono messa a cercare una ricetta. Così ho visto che avrei avuto bisogno solo di acqua, zucchero e fiori raccolti. Non ho più avuto scuse.

Ti assale un senso di gratitudine mentre ti chini e ti prendi quello che ti viene regalato, senza neanche averlo chiesto. Il Tarassaco, detto anche Dente di leone, è un rimedio ottimo per la tosse e per il mal di gola. Basta conservarlo con cura (i classici barattoli bolliti) e durante l’ inverno sarà certamente di sollievo. Ottimo per chi canta.

Per Emily Dickinson il Tarassaco è il segno della prima rinascita, è il risorgere:

Il pallido Gambo del Dente di Leone
stupisce l’Erba e l’Inverno d’un tratto diventa
un infinito Ahimè
sul gambo si leva un’inusitata Gemma e poi un chiassoso Fiore
il Proclama dei Soli
che la sepoltura è finita

Questo allegro fiore giallo che pare anche un’opera di ingegneria, si trasforma in soffione: chi non ha mai espresso un desiderio, soffiando su quel simpatico ciuffo di peli bianchi e permettendo ai semi, che paiono ombrellini, di svolazzare nell’aria e posarsi a terra? Bello andarmelo a studiare e ricordarmi di quando era semplice affidare un desiderio a un soffio. Perché da bambini si sa che la leggerezza e fragilità del nostro essere non contraddicono la potenza dello sperare e sì, si spera insistentemente: basta un fiore!

Con questa ricetta può essere usato anche come dolcificante: già mi sembra di assaporarlo dentro le Tisane che bevo a litri nelle giornate fredde. Evviva! Anche oggi sono riuscita nell’impresa in genere più trascurata: ho fatto ciò che amo e preso appunti!

Ecco gli ingredienti e il procedimento:

Fiori di Tarassaco (Taraxacum officinale DC.) io ne ho messi 200 -1 kg di zucchero (io preferisco zucchero integrale di canna ) – 1 limone e mezzo – 1 litro e mezzo di acqua

 

 

Ho messo a bollire i fiori (solo il giallo) nell’acqua per circa un’ora a fuoco lento insieme ai limoni. Li ho passati poi in un colino a maglia stretta filtrandoli con attenzione. Ho aggiunto lo zucchero e ho fatto bollire, sempre a fuoco lento per due ore. Poi ho versato il tutto in barattoli appena bolliti e sterilizzati. Poi ho reso grazie e chiuso i barattoli, li messi a testa in giù e poi riposti al buio.

---

Previous Post

La strada da percorrere

Next Post

Aspetta