Premure d’Autunno

L’Autunno è il tempo del ritorno per ritrovare i passi, per ricominciare, per accorgersi di dove siamo arrivati e cosa ne abbiamo fatto dei nostri desideri. La legna da sistemare, la stufa da pulire, le foglie da spazzare via: per chi vive in un bosco c’è tutto un pullulare, un fremito intelligente e silenzioso per affrontare il passo successivo. Come i ghiri che si sono stanziati nel tetto del mio studio, dopo mesi di baldoria ora li sento entrare e uscire di continuo per le scorte e per metter su grasso, prima della lunga dormita che li aspetta. Ai miei asini sta ricrescendo il pelo perduto in estate, le galline iniziano a fare meno uova. I miei libri parlano più di poesia. Come se ognuno qui cercasse di trasformare la propria casa in un luogo sicuro. La prima casa è lo spazio del proprio essere. Non solo il corpo, ma questa anima che va custodita e nutrita.

L’Autunno è il momento in cui prevale la cura. Raccogliere perfino i rami spezzati, preparare la dispensa, camminare con le ultime giornate assolate e guardare che intorno tutto concorre a questa attenzione.

Tutto cambia. Finisce l’assolamento, le ombre disegnano paesaggi e l’aria nuova nella sua densità ti bussa alle spalle. Ci vuole un luogo per essere protetti e sicuri, per reggere il peso del mondo, il male del mondo, ci vuole un luogo dove poggiare la spalla, scaldarsi, bere buon tè e scambiarsi l’amore. Questo promette l’autunno, cambiando tutto il mondo intorno. Ma non è un anticipo di morte, un preludio, uno sgambetto: perché la foglia che cade va a scaldare la terra e non è mai sola, e lì sotto nascerà altra buona terra.

Ci sono amici nel dolore fisico, altri nell’animo o nei nodi della propria storia, che vorrei tanto portare qui a farli passeggiare, a guardare e annusare questa stagione sincera, dove tutto ridiventa reale. Vorrei potergli dire che il camino è già acceso, che ho messo sul fuoco la zuppa, che anche il cielo è rosso. Vorrei dirgli che le mie ortensie non sono più luminose e azzurre, ma sono così belle ora che mi ci vuole del tempo per vedere tutti i colori rosacei che stanno tirando fuori. Vorrei dirgli che l’Autunno finalmente ci fa tornare a casa e ci insegna a trasformarla in un luogo dove ogni caduta è un inizio umido. Dove ogni gesto è una premura. Dove si attende una cura.

Foto: le mie ortensie, Betty e Ophelia.

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